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Re: [Lp-italia] Re: come chiedere aiuto


From: alexus / dotcommon
Subject: Re: [Lp-italia] Re: come chiedere aiuto
Date: Mon, 09 Aug 2010 11:31:02 +0200
User-agent: A/I Webmail (RoundCube 0.2)

On Sat, 07 Aug 2010 21:40:46 +0800, elnecio <address@hidden>
wrote:
> Il 06/08/10 15:29, address@hidden ha scritto:
>> Una nota per tutti:
>> quando segnalate un problema e chiedete assistenza in mailing list, su
>> irc, ovunque ricordatevi di dare TUTTI i dettagli possibili.
[...]

> Per poter dettagliare un problema informatico, cosi' come sopra esposto,
> che mi sembra effettivamente sensato, i "non addetti ai lavori" quasi
> mai sanno come fare, altrimenti lo farebbero, 

o, semplicemente, i "non addetti ai lavori", magari anche sapendolo
potenzialmente più o meno fare, non lo fanno... magari proprio perché "poco
pratici", o perché abituati ad altri ambienti e filosofie informatiche
(mondo win ad es. ...) meno "collaborativi" e improntati alla pigrizia
(mentale ed operativa) degli utenti

>> E infine USATE GOOGLE o qualsiasi altro motore di ricerca che sappiate
>> usare. USATELO!
>> Provate a incollare l'errore che ricevete su google mettendo il sistema
>> operativo o il modello della macchina.
> 
> Questo e' come andare dal medico perche' si ha un problema allo stomaco
> e il suo suggerimento e' quello di fare una ricerca in rete.

beh... intanto mi pare che il parallelo fra problemi di salute fisica e
problemi informatici non sia proprio del tutto appropriato...

detto questo, mi pare che suggerire ai "non addetti ai lavori" delle
procedure pratiche di auto-aiuto informatico non sia né una cosa sbagliata
(anzi, tutt'altro!) né una cosa che tenda ad escludere l'aiuto e la
collaborazione da parte della community

peraltro, i "non addetti ai lavori" spesso provengono da altri "mondi"
informatici, dove si presuppone che l'utente sia solo un consumatore
stupido (poco più che un cliccatore di EULA-OK) da mantenere in una passiva
ignoranza subordinata al "sapere" di un qualche "esperto": spingere queste
persone a conoscere, studiare, approfondire e "smanettare" soprattutto se
in modo autonomo (con tecniche di auto-aiuto, appunto) è un ottimo modo per
far loro apprezzare la libertà del software libero: serve ad aumentare lo
spirito critico (quasi da "hacker") e la consapevolezza di queste persone,
a rendere l'uso del software libero (quello vero) frutto di una scelta
consapevole e non di una moda passeggera...

>> Ricordate che ogni sistema, macchina, ecc. ha piu' di un canale per
>> richiedere aiuto.
>> Solo per gNewSense c'e' la mailing list gnewsense-user, il canale irc
>> #gnewsense, un gruppo su identi.ca, ecc.
> 
> E' vero ma non dobbiamo dimenticare che ci sono persone che per motivi
> indipendenti dalla loro volonta' non possono accedere a molti canali per
> ricercare le informazioni di cui necessitano.

giustissimo... 
ma ricordare quali sono i canali disponibili (soprattutto a chi sta
cercando aiuto o informazioni) è sempre utile, no?

[...]
> Credo che ognuno fa le proprie scelte e credo che ci siano persone
> iscritte a questa e ad altre liste che oltre a dedicare il proprio tempo
> libero (alcuni la propria vita) ad aiutare gli altri in ambiti molto
> piu' "gravi" della possibilita' o meno di usare software libero in una
> macchina, cercano anche di sostenere il movimento del software libero.

quello che dici è giusto
personalmente cerco di essere molto prudente nel fare graduatorie di
"gravità"/"utilità": le correlazioni tra "libertà digitali" (generalizzo
semplicisticamente, solo per sintesi) e tutto il resto sono oggi fortissime
e lo sono sempre più...

[...]
> Non so come venga inteso "sostenere", nella fattispecie, il software
> libero ma questo e' il tipico atteggiamento che allontana le persone e
> le spinge a restare tra le braccia di win... Se si pretende che una
> persona che non ha la vocazione dell'informatico debba debba diventare
> un "esperto" informatico allora la vedo dura invertire le tendenze di
> "sistema".

il discorso che fai potrebbe essere completamente ribaltato: win ha
"attratto" (e "attrae") molte persone proprio in questo modo, proponendo la
sua informatica paternalistica (da "potere illuminato") non solo a chi non
è un "esperto" ma anche (e soprattutto) a chi non sa nulla, con il preciso
intento che le persone continuino sempre a non saper nulla, a non pensare,
a non fare domande... continuando ad affidarsi sempre agli "esperti"... (e
tutto questo non vale solo nel campo informatico...)

in questo senso, al contrario, il non spronare le persone ad avere spirito
critico ed acquisire consapevolezza, il non spronare le persone a studiare
ed imparare in modo autonomo e senza un "dio" che dispensa aiuti dall'alto
lasciando le persone sempre dipendenti dagli "esperti", il non sollecitare
un approccio comunque collaborativo anche se asimmetrico (non so nulla,
chiedo aiuto ma almeno nel chiedere mi sforzo a farlo bene)... tutto questo
non aiuta le persone a liberarsi...

> Bisognerebbe iniziare a pensare che non tutti possono avere interesse a
> diventare "tecnici dell'informatica" ma questo non dovrebbe essere un
> impedimento ne' per sostenere il software libero, ne' per poterlo
> utilizzare.

né dovrebbe essere un impedimento per voler accrescere il proprio spirito
critico, per acquisre consapevolezza, per aumentare le proprie conoscenze,
per cercare di affrancarsi dalla guida di esperti (o sedicenti tali)... per
"liberarsi" (in senso informatico come in tutti gli aspetti della vita)

> E attenzione, non fraintendiamo, questo non significa voler delegare o
> non volersi coinvolgere, ma in venti anni di impegno a sostegno del
> movimento non psichiatrico mi hanno insegnato che non posso dire a una
> famiglia che ha un "problema" {leggiti il fottuto manuale}.

anche qui il parallelo non mi pare adeguato...
né mi pare che qualcuno abbia proposto di abbandonare gli utenti "non
esperti" a se stessi

> Un non "esperto informatico" e' come un bambino che impara a camminare:
> gli facciamo leggere un testo sulla neurofisiologia del movimento,
> magari accompagnato dallo studio chimico di actina e miosina, o lo
> accompagnamo per mano?

ovviamente (la tua domanda è retorica) cerchiamo, per quanto possibile, di
accompagnarlo per mano cercando però di fare in modo che quanto prima
impari a camminare da solo, magari anche lasciando che ogni tanto si sbucci
le ginocchia, cercando di stimolare in lui il desiderio di camminare da
solo ed evitando di "cedere" ad ogni capriccio...

> Grazie dell'attenzione e buon lavoro

grazie a te: il confronto è sempre utile a tutti

saluti
al3xu5 / dotcommon

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