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www/philosophy open-source-misses-the-point.htm...


From: Andrea Pescetti
Subject: www/philosophy open-source-misses-the-point.htm...
Date: Sat, 03 Mar 2007 14:57:08 +0000

CVSROOT:        /web/www
Module name:    www
Changes by:     Andrea Pescetti <pescetti>      07/03/03 14:57:08

Modified files:
        philosophy     : open-source-misses-the-point.html 
Added files:
        philosophy     : open-source-misses-the-point.it.html 

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        New Italian translation.

CVSWeb URLs:
http://web.cvs.savannah.gnu.org/viewcvs/www/philosophy/open-source-misses-the-point.html?cvsroot=www&r1=1.3&r2=1.4
http://web.cvs.savannah.gnu.org/viewcvs/www/philosophy/open-source-misses-the-point.it.html?cvsroot=www&rev=1.1

Patches:
Index: open-source-misses-the-point.html
===================================================================
RCS file: /web/www/www/philosophy/open-source-misses-the-point.html,v
retrieving revision 1.3
retrieving revision 1.4
diff -u -b -r1.3 -r1.4
--- open-source-misses-the-point.html   25 Feb 2007 18:05:07 -0000      1.3
+++ open-source-misses-the-point.html   3 Mar 2007 14:57:04 -0000       1.4
@@ -320,7 +320,7 @@
 <p>
 Updated:
 <!-- timestamp start -->
-$Date: 2007/02/25 18:05:07 $ $Author: yavor $
+$Date: 2007/03/03 14:57:04 $ $Author: pescetti $
 <!-- timestamp end -->
 </p>
 </div>
@@ -334,6 +334,7 @@
 
 <ul class="translations-list">
   <li><a href="/philosophy/open-source-misses-the-point.html">English</a></li>
+  <li><a 
href="/philosophy/open-source-misses-the-point.it.html">Italiano</a></li>
   <li><a 
href="/philosophy/open-source-misses-the-point.nl.html">Nederlands</a></li> 
<!-- Dutch -->
 </ul>
 </div>

Index: open-source-misses-the-point.it.html
===================================================================
RCS file: open-source-misses-the-point.it.html
diff -N open-source-misses-the-point.it.html
--- /dev/null   1 Jan 1970 00:00:00 -0000
+++ open-source-misses-the-point.it.html        3 Mar 2007 14:57:04 -0000       
1.1
@@ -0,0 +1,431 @@
+<!--#include virtual="/server/header.it.html" -->
+
+<title>Perché l'“Open Source” manca l'obiettivo del Software Libero - GNU 
Project - Free Software Foundation (FSF)</title>
+<link rev="translated" href="mailto:address@hidden"; />
+<meta name="Description" content="Tradotto originariamente da Andrea Fascilla. 
Modifiche successive di Andrea Pescetti." />
+
+<!--#include virtual="/server/banner.it.html" -->
+
+<h2>Perché l'“Open Source” manca l'obiettivo del Software Libero</h2>
+
+<p>di Richard Stallman</p>
+
+<p>Quando definiamo “libero” il software, intendiamo che rispetta le
+<a href="/philosophy/free-sw.it.html">libertà essenziali degli
+utenti</a>: la libertà di eseguire il programma, di studiare il
+programma e di ridistribuire delle copie con o senza modifiche.
+Questa è una questione di libertà, non di prezzo. Per capire il
+concetto, bisognerebbe pensare alla “libertà di parola” e non alla
+“birra gratis” [NdT: il termine free in inglese significa sia gratuito
+che libero, in italiano il problema non esiste].</p>
+
+<p>Queste libertà sono d'importanza vitale.  Sono delle libertà essenziali,
+non soltanto per quanto riguarda l'utente in sé, ma perché queste libertà 
promuovono
+la solidarietà sociale, cioè lo scambio e la cooperazione. Diventano
+sempre più importanti man mano che la nostra cultura e le attività delle
+nostre vite sono sempre più legate al mondo digitale.
+In un mondo di suoni, immagini e parole digitali, il software libero
+diventa sempre più una cosa simile alla libertà in generale.</p>
+
+<p>Decine di milioni di persone in tutto il mondo  usano oggi del software 
libero;
+nelle scuole di alcune regioni dell'India e della Spagna viene insegnato agli 
studenti l'uso del 
+ <a href="/gnu/linux-and-gnu.it.html">sistema operativo GNU/Linux</a>, che è
+un sistema operativo libero. Tuttavia la maggior parte di questi utenti
+non sono mai venuti a conoscenza delle ragioni etiche per cui abbiamo
+sviluppato questo sistema e abbiamo creato la comunità del software libero,
+perché oggi questo sistema e questa comunità sono molto spesso descritte con
+il termine “open source”, e queste cose vengono riferite a una diversa
+filosofia, in cui, di solito, non si fa neppure riferimento a queste
+libertà.</p>
+
+<p>Il movimento per il software libero sta facendo una campagna per
+le libertà degli utenti del computer dal 1983. Nel 1984 abbiamo fatto
+partire lo sviluppo del sistema operativo libero GNU,
+in modo da non dover utilizzare i sistemi operativi non liberi che negano
+la libertà ai propri utenti. Nel corso degli anni Ottanta abbiamo sviluppato
+la maggior parte dei componenti essenziali di questo sistema, così come 
abbiamo
+sviluppato la  <a href="/licenses/gpl.html">GNU General
+Public License</a>, una licenza studiata appositamente per proteggere 
+la libertà di tutti gli utenti di un programma.</p>
+
+<p>Tuttavia non tutti gli utenti e sviluppatori del software libero
+sono in accordo sugli obiettivi del movimento del software libero.
+Nel 1998 una parte della comunità del software libero si è staccata ed ha
+dato origine ad una campagna nel nome dell'“open source”. 
+Questo era stato originariamente proposto per evitare la possibile confusione
+del termine inglese “free software”, ma ben presto questo termine è 
diventato
+associato a delle visioni filosofiche piuttosto diverse da quelle del
+movimento del software libero.</p>
+
+<p>Alcune delle persone che promuovono l'“open source” lo considerano
+come una “campagna di marketing per il software libero”, che 
+vorrebbe attrarre i dirigenti delle aziende mostrando i benefici
+pratici ed evitando di citare gli ideali di cosa sia giusto o
+sbagliato, cose il cui ascolto potrebbe non essere gradito.
+Altre persone che promuovono l'“open source” rigettano completamente i 
valori
+etici e sociali del movimento del software libero.
+Qualunque sia la loro visione, quando fanno una campagna per l'“open 
source”
+non fanno riferimento né prendono le difese di questi valori.
+Il termine “open source” è stato ben presto associato con la pratica di 
citare
+soltanto i valori pratici, come fornire software più potente e più 
affidabile.
+Molti dei sostenitori dell'“open source” sono giunti
+a questo da allora e questa pratica è quello che
+ha fatto sì che sia diventato questo il significato di questo termine.</p>
+
+<p>Quasi tutto il software open source è software libero; i due termini
+descrivono all'incirca la stessa categoria di software. Ma si basano
+su valori fondamentalmente diversi.
+L'open source è una metodologia di sviluppo; il software libero è un 
movimento
+sociale. Per il movimento per il software libero, il software libero è
+un imperativo etico, perché soltanto il software libero rispetta la
+libertà degli utenti.
+Al contrario la filosofia dell'open source pensa a come
+"migliorare" il software soltanto da un punto di vista
+pratico. Dice che il software
+non libero
+è una soluzione non ottimale. Per il movimento per il
+software libero, tuttavia, il software non libero è un problema sociale e
+la soluzione è passare al software libero.</p>
+
+<p>Software libero.  Open source.  Se si tratta dello stesso software, ha
+importanza quale nome venga utilizzato? Sì, perché parole differenti
+portano con sé idee diverse. Benché un programma libero, in qualunque modo
+venga chiamato, vi dia oggi la stessa libertà, stabilire la libertà
+in modo che perduri nel tempo dipende soprattutto dall'insegnare alla gente
+il valore della libertà. Se volete aiutarci in questo è essenziale che
+parliate di “software libero”.</p>
+
+<p>Noi del movimento del software libero non pensiamo che il campo dell'open
+source sia il nemico; il nemico è il software proprietario. Vogliamo però che
+la gente sappia che noi ci battiamo per la libertà e che pertanto
+non vogliamo essere scorrettamente identificati come sostenitori dell'open
+source.</p>
+
+<h3>Errori comuni nell'attribuire il significato dei termini
+“software libero” e “open source”</h3>
+
+<p>Il termine “software libero” ha un problema di erronea interpretazione:
+un significato non intenzionale, il significato “il software che si può
+avere a costo zero” rientra nel significato del termine così quanto il
+significato che realmente si voleva dare a questo termine,
+“il software che dà agli utenti certe libertà”.
+Cerchiamo di puntualizzare questo problema con la pubblicazione
+della definizione di software libero e dicendo: pensate alla “libertà di
+parola” e non alla “birra gratis”.  Questa non è una soluzione perfetta;
+non riesce a eliminare del tutto il problema.
+[NdT: il termine free in
+inglese significa sia gratuito che libero, in italiano il problema non
+esiste].
+Un termine corretto e non
+ambiguo sarebbe meglio, se non avesse altri problemi.</p>
+
+<p>Sfortunatamente tutte le alternative in inglese pongono alcuni problemi.
+Abbiamo preso in considerazione molti termini alternativi, che sono stati
+proposti, ma nessuno di questi è certamente la soluzione 
+“giusta”, tale cioè che passare ad utilizzare quel termine sarebbe una
+buona idea. [In inglese] ogni proposta per sostituire il termine
+“software libero” ha un certo tipo di problema a livello semantico. Ed 
anche
+il termine  “software open source” rientra in questa categoria.</p>
+
+<p>La <a href="http://opensource.org/docs/def_print.php";>definizione
+ufficiale di “software open source”</a> (che è pubblicata dalla 
+Open Source Initiative e che è troppo lunga per essere citata qui) venne
+creata derivandola in modo indiretto  dai nostri criteri per il software
+libero. Tuttavia non è la stessa cosa: è più permissiva in alcuni aspetti,
+pertanto i sostenitori dell'Open Source hanno accettato alcune licenze
+che noi consideriamo non accettabili perché troppo restrittive per
+gli utenti. Ma nella pratica è una definizione abbastanza vicina
+alla nostra.</p>
+
+<p>Tuttavia, il significato ovvio della espressione “software open source”
+è “Puoi guardare il codice sorgente” e la maggior parte delle persone
+sembra attribuire questo significato al termine.
+Questo è un criterio molto più debole che non quello di software libero e
+molto più debole della definizione ufficiale di open source. In questo
+criterio rientrano molti programmi che non sono liberi né open source.</p>
+
+<p>Dal momento che il significato ovvio del termine “open source” non è 
quello
+che intendono i loro sostenitori, si è avuto come risultato che molte persone
+intendono in modo scorretto il significato del termine. Ecco come lo
+scrittore Neal Stephenson ha definito l'“open source”:</p>
+
+  <blockquote>Linux è “open source”, il che semplicemente significa che
+  ognuno può avere una copia del codice sorgente.</blockquote>
+
+<p>Non penso che abbia deliberatamente cercato di rigettare o di porre in
+dubbio la definizione “ufficiale”. Penso che abbia semplicemente utilizzato
+il significato che, in inglese, viene convenzionalmente associato a
+questo termine.
+Lo stato del Kansas ha pubblicato una definizione simile:</p>
+
+  <blockquote>Fate uso del software open-source software (OSS).  OSS è quel
+  software per il quale il codice sorgente è disponibile
+  liberamente e pubblicamente
+  anche se i termini delle specifiche licenze variano così come varia quello
+  che è permesso fare con quel codice.</blockquote>
+
+<p>Le persone che sostengono l'open source cercano di affrontare questo
+problema indicando la loro definizione ufficiale, ma questo approccio
+correttivo è molto meno efficace per loro di quanto lo sia, nel nostro
+caso, per noi. Il termine  “software libero” ha due significati naturali,
+uno dei quali è il significato che intendiamo esprimere, pertanto una
+persona che abbia compreso la differenza tra libero e gratuito, come
+la differenza tra la  “libertà di parola e non la birra gratis”, non
+prenderà in seguito il significato sbagliato. Invece il termine
+“open source” ha  soltanto un significato naturale e questo significato
+è diverso da quello che intendono dire le persone che sono a favore
+dell'“open source”. Pertanto non vi è un modo veloce di spiegare e di
+giustificare la  definizione ufficiale di “open source”.
+Questo crea la peggiore delle confusioni.</p>
+
+<h3>Differenti valori possono portare a conclusioni simili ... ma
+non sempre</h3>
+
+<p>I gruppi radicali degli anni Sessanta hanno avuto la reputazione di
+essere faziosi ed interessati solo a se stessi: alcune
+organizzazioni si divisero perché
+vi era un disaccordo nei dettagli della strategia e i due nuovi gruppi
+che si formarono a seguito della scissione si trattavano l'un con l'altro
+come nemici, piuttosto che come organizzazioni con obiettivi e valori di
+fondo pressoché simili. La destra fece leva su questo aspetto
+per criticare l'intera sinistra.</p>
+
+<p>Alcuni tentano di screditare il movimento per il software libero facendo
+un paragone tra il disaccordo tra noi e l'open source con il disaccordo
+di quei gruppi radicali. Hanno preso tutto alla rovescia. Noi non siamo
+in accordo con il gruppo dell'open source negli obiettivi e nei valori
+di base, ma le nostre visioni ci portano, in molti casi, verso lo stesso
+comportamento pratico, come sviluppare software libero.</p>
+
+<p>Come risultato le persone del movimento del software libero e le
+persone della campagna per l'open source spesso lavorano assieme
+a progetti pratici come sviluppatori di software. È notevole come visioni
+tanto diverse dal punto di vista filosofico possano, così spesso, motivare
+persone che la pensano in modo differente a partecipare ad un progetto
+in comune. Ciò nonostante le visioni sono molto differenti e ci sono
+situazioni che ci portano ad compiere azioni molto differenti.</p>
+
+<p>L'idea dell'open source è quella che permettere agli utenti di
+apportare modifiche al software e di ridistribuirlo renderà il
+software più potente e più affidabile. Ma questo non è garantito.
+Gli sviluppatori del software proprietario non sono necessariamente
+degli incompetenti e a volte producono dei programmi che sono
+potenti ed affidabili, anche se non rispettano le libertà degli utenti.
+Come reagiranno a questo gli attivisti del software libero e gli entusiasti
+dell'open source?</p>
+
+<p>Una persona che sia solamente un entusiasta dell'open source, e dunque
+una persona che non sia affatto influenzata dagli ideali del software
+libero, dirà:  “Sono sorpreso che voi siate stati in grado di fare un
+programma che funzioni così bene senza utilizzare il nostro modello
+di sviluppo, ma ce l'avete fatta. Come posso avere una copia del
+vostro programma?”  Questo favorirà atteggiamenti che
+allontanano dalle nostre libertà, che rischieranno di andare perse.</p>
+
+<p>Una persona che sia un attivista del software libero dirà invece:
+“Il vostro programma è molto attraente, ma non può valere il prezzo della
+mia libertà, per cui devo farne a meno. Piuttosto darò il
+mio supporto ad un progetto che sviluppi un'alternativa libera.”
+Se noi consideriamo un valore la nostra libertà, allora agiremo in modo da
+mantenerla e da difenderla.</p>
+
+<h3>Anche il software potente ed affidabile non sempre è un bene</h3>
+
+<p>L'idea che vogliamo che il  software sia potente ed affidabile nasce
+dall'ipotesi che il software è fatto per essere utile a chi
+lo usa. Se è potente ed affidabile sarà di maggiore utilità per gli
+utenti.</p>
+
+<p>Ma si può dire che un software è utile agli utenti solo se rispetta le
+loro libertà. Cosa accade se il software è progettato in modo da mettere
+i suoi utenti in catene? In questo caso l'affidabilità vuol soltanto
+dire che le catene saranno più difficili da rimuovere.</p>
+
+<p>Sotto la pressione delle società di produzione cinematografica e
+discografica, il software che dovrebbe essere a disposizione degli individui
+è sempre più spesso specificatamente progettato per porrli invece sotto
+restrizione. Questa minacciosa caratteristica
+è nota come DRM, cioè Digital Restrictions
+Management (vedi
+<a href="http://defectivebydesign.org/";>DefectiveByDesign.org</a>) ed è
+l'antitesi dello spirito delle libertà che il software libero cerca di
+ottenere. E non è solo una questione 
+ideologica: 
+dal momento che lo scopo del DRM è quello di
+bloccare la vostra
+libertà, gli sviluppatori del DRM fanno sì che per voi sia difficile,
+impossibile e perfino illegale cambiare il software che ha il DRM.</p>
+
+<p>Tuttavia alcun sostenitori dell'open source hanno fatto una proposta
+per un software “DRM open source”. La loro idea è che, con la 
pubblicazione
+del codice sorgente progettato per impedirvi l'accesso a supporti criptati
+e per dare la possibilità ad altri di cambiarli, si produrrà un
+software più potente e più affidabile nel porre le restrizioni a quelli
+che come voi siete gli utenti. E questo software vi verrà inviato in
+dispositivi che non vi è permesso cambiare.</p>
+
+<p>Questo software potrebbe anche essere “open source”, ed utilizzare il
+modello di sviluppo dell'open source, ma non sarà software libero, perché
+non rispetterà le libertà degli utenti dove quel programma verrà
+eseguito. Se il modello di sviluppo dell'open source riuscirà a fare un
+software più potente e più affidabile nell'imporvi delle restrizioni, allora
+quello che si sarà ottenuto sarà di aver reso le cose ancora
+peggiori.</p>
+
+<h3>Paura della libertà</h3>
+
+<p>Il più importante motivo che ha portato al termine “software open 
source”
+è che le idee etiche del “software libero” non sono bene accettate da
+parte di alcune persone. Questo è vero: parlare di libertà, di questioni
+etiche, della responsabilità e della convenienza significa chiedere alle
+persone di pensare a delle cose che preferirebbero ignorare, come chiedersi
+se si stanno comportando in maniera eticamente corretta. Questo può
+causare un senso di imbarazzo e alcune persone possono decidere
+di risolvere la questione decidendo di non pensare a queste cose.
+Questo però non implica che dobbiamo smettere di parlare di queste
+cose.</p>
+
+<p>Tuttavia questo è quello che i capi dell'“open source” hanno deciso
+di fare. Hanno ritenuto che evitando di parlare di questioni etiche
+e di libertà e parlando soltanto dei benefici pratici immediati
+di alcuni programmi liberi, sarebbero stati in grado di 
+“vendere” più efficacemente il software a certi clienti, in particolar
+modo in ambito aziendale.</p>
+
+<p>Questo approccio si è mostrato, a modo suo, efficiente. La retorica
+dell'open source ha convinto molte aziende e persone private ad utilizzare,
+e persino sviluppare, software libero, cosa che ha fatto estendere la
+nostra comunità, ma soltanto alla superficie, ad un livello pratico.
+La filosofia dell'open source, con i suoi valori esclusivamente pratici,
+impedisce la comprensione delle idee più profonde del software libero;
+porta molte persone nella nostra comunità, ma non insegna loro a
+difenderla. Ciò è un bene finché le cose vanno bene, ma non è abbastanza
+per mettere al sicuro la libertà.
+Attirare gli utenti verso il software libero li porta soltanto verso
+il primo passo per diventare difensori delle loro libertà.</p>
+
+<p>Prima o poi questi utenti saranno invitati a tornare indietro
+ad utilizzare software proprietari per qualche ragione di vantaggio
+pratico. Molte aziende cercano di
+offrire una tentazione di tal genere, alcune offrendo perfino
+delle copie gratis.
+Perché gli utenti dovrebbero rifiutare? Lo faranno soltanto
+se avranno imparato a dare
+un valore alla libertà che il software libero dà a loro, a dare un valore
+alla libertà in quanto tale piuttosto che alla convenienza tecnica e
+pratica di un particolare software libero.
+Per diffondere questa idea dobbiamo parlare di libertà.
+La tecnica dell'“evita di parlarne” può essere utile nei confronti delle
+aziende, ma fino ad un certo punto: se ne si abusa,
+l'amore per
+le libertà diventa sembra eccentrico.</p>
+
+<p>Questa situazione pericolosa, ora descritta,  è proprio ciò che abbiamo
+noi ora. Molte persone coinvolte nel software libero dicono ben poco
+sulla libertà (di solito perché cercano di essere 
+ “il più possibile accettabili dalle aziende”. In particolar modo i
+ distributori di software mostrano questo atteggiamento.
+ Quasi tutti i distributori di sistemi operativi GNU/Linux aggiungono
+ pacchetti proprietari al sistema libero di base e invitano gli utenti
+ a considerarli come un vantaggio, piuttosto che un passo indietro che
+ li allontana dalla libertà.</p>
+
+<p>Le aggiunte (add-on) software proprietarie e le distribuzioni GNU/Linux
+parzialmente non libere trovano un terreno fertile perché la maggior
+parte della nostra comunità non insiste sulla libertà del proprio
+software. Questa non è una coincidenza. La maggior parte degli utenti
+dei sistemi GNU/Linux hanno fatto la conoscenza di questi sistemi
+dalle discussioni sull'“open source”, nelle quali non veniva detto che
+l'obiettivo era la libertà. La pratica di non proteggere a tutti i costi
+la libertà e la decisione  di non parlare della libertà vanno di pari passo
+e ognuna promuove l'altra. Per superare questa tendenza, dobbiamo
+parlare di più, e non di meno, di libertà.</p>
+
+<h3>Conclusioni</h3>
+
+<p>Mentre i sostenitori dell'open source portano nuovi utenti
+nella nostra comunità, noi attivisti del software libero dobbiamo
+lavorare ancor di più per portare all'attenzione dei nuovi utenti
+l'argomento della libertà. Dobbiamo dire: “Questo è software
+libero e ti dona la libertà!”, più spesso e con più forza che mai.
+Tutte le volte che direte  “software libero” al posto di “open source”,
+aiuterete la nostra campagna.</p>
+
+<h4>Note</h4>
+
+<p>
+Joe Barr ha scritto un articolo intitolato
+<a href="http://www.itworld.com/AppDev/350/LWD010523vcontrol4/";>Live and
+let license</a> in cui ha scritto la sua visione su questo tema.</p>
+
+<p>
+Un articolo di Lakhani e Wolf sulle
+<a href="http://freesoftware.mit.edu/papers/lakhaniwolf.pdf";>motivazioni
+degli sviluppatori di software libero</a> dice che una parte considerevole
+sono motivati dall'idea che il software debba essere libero. Ciò
+nonostante il fatto che la ricerca si sia svolta su SourceForge,
+un sito che non dà supporto alla visione che questo sia un argomento
+etico.</p>
+
+</div>
+
+<!--#include virtual="/server/footer.it.html" -->
+
+<div id="footer">
+
+<p><a name="ContactInfo"></a>
+Per informazioni su GNU rivolgersi, possibilmente in inglese, a 
+<a href="mailto:address@hidden";>address@hidden</a>;
+telefono: +1-617-542-5942; fax: +1-617-542-2652.
+</p>
+<p>Inviate segnalazioni di link non funzionanti e altri suggerimenti relativi 
alle pagine web
+ai <a href="/people/webmeisters.html">Webmaster GNU</a> all'indirizzo
+   <a href="mailto:address@hidden";>address@hidden</a>. Grazie.
+</p>
+
+<p>
+Copyright &copy; 2007 Richard Stallman</p>
+<p>La copia letterale e la distribuzione di questo articolo nella sua
+  integrità sono permesse con qualsiasi mezzo, a condizione
+  che questa nota sia riprodotta.
+</p>
+
+<p>Ultimo aggiornamento:
+  <!-- timestamp start -->
+  $Date: 2007/03/03 14:57:04 $ $Author: pescetti $
+  <!-- timestamp end -->
+</p>
+</div>
+<!-- END copyleft -->
+
+<!-- All pages on the GNU web server should have the section about    -->
+<!-- verbatim copying.  Please do NOT remove this without talking     -->
+<!-- with the webmasters first. --> 
+<!-- Please make sure the copyright date is consistent with the document -->
+<!-- and that it is like this "2001, 2002" not this "2001-2002." -->
+
+<div id="translations">
+<h4>Traduzioni di questa pagina</h4>
+
+<!-- Please keep this list alphabetical, and in the original -->
+<!-- language if possible, otherwise default to English -->
+<!-- If you do not have it English, please comment what the -->
+<!-- English is.  If you add a new language here, please -->
+<!-- advise address@hidden and add it to -->
+<!--    - in /home/www/bin/nightly-vars either TAGSLANG or WEBLANG -->
+<!--    - in /home/www/html/server/standards/README.translations.html -->
+<!--      one of the lists under the section "Translations Underway" -->
+<!--    - if there is a translation team, you also have to add an alias -->
+<!--      to mail.gnu.org:/com/mailer/aliases -->
+<!-- Please also check you have the 2 letter language code right versus -->
+<!--     http://www.w3.org/WAI/ER/IG/ert/iso639.htm -->
+
+<ul class="translations-list">
+  <li><a href="/philosophy/open-source-misses-the-point.html">English</a></li>
+  <li><a 
href="/philosophy/open-source-misses-the-point.it.html">Italiano</a></li>
+  <li><a 
href="/philosophy/open-source-misses-the-point.nl.html">Nederlands</a></li> 
<!-- Dutch -->
+</ul>
+</div>
+
+</body>
+</html>




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